
Emptyscapes, marginal landscapes, and revealed landscapes (Siena, Santa Chiara LAB, 14-16 April 2025)
The call for papers for the sixth edition of Landscape is now closed and the final programme will be published soon. Follow our social media to make sure you don't miss the next updates.
KEYNOTE SPEAKER: Prof. ROBERT WITCHER (Durham University), Prof. HECTOR A. ORENGO (ICREA, Catalan Institute of Classical Archaeology).
SCIENTIFIC COMMITTEE: Giuseppe Ceraudo, Stefano Campana, Beatrice Fochetti, Davide Gangale Risoleo, Enrico Giorgi, Stephen Kay, Paolo Liverani, Maria Luisa Marchi, Giovanna Pizziolo, Stefania Quilici Gigli, Marcello Spanu, Jacopo Turchetto.
ORGANISING COMMITTEE: Benedetta Baleani (La Sapienza University of Rome), Giuseppe Prospero Cirigliano (IMT Lucca), Alessia Mandorlo (University of Salento), Elena Pomar (The British School at Rome/University of Pisa), Federico Ugolini (University of Siena).
Contact: landscape6@archeolandscape.it
The LANDSCAPE Conference, entitled ‘Landscape 6: A Synthesis of Diachronic Elements’, will be held in Siena, Italy, from 14 to 16 April 2025. This three-day conference is organised in partnership with the Consulta Nazionale di Topografia Antica’, the Department of History and Cultural Heritage at the University of Siena, the Landscape Archaeology & Remote Sensing LAB, the Santa Chiara LAB, and the Municipality of Siena.
Traditionally, landscape archaeology has primarily analysed those territories that are most visible and accessible, at the expense, sometimes, of other areas that can be defined as ‘marginal’, peripheric’, or ‘liminal’. Because of the focus on selected categories of landscape, including plains, valleys, and major urban sites, while often neglecting others, there is a clear informational gap in the history of study. This is particularly evident for contexts such as forests, lagoons, seas, lakes, mountains, and deserts, which, due to their inherent features, are more challenging to investigate. Similarly, in some areas the accessibility to the study of the archaeological heritage and the territory can be reduced or limited by anthropic factors. This is especially true in territories affected by wars. By neglecting to explore all these various landscapes, key elements for understanding the broader historical dynamics are often ignored. In such ‘marginal’ landscapes the application of standard methodologies may sometimes be ineffective; thus, the adoption of integrated and multidisciplinary approaches and methods becomes crucial. Landscape archaeology is well-positioned to fill such gaps and foster a dialogue about the investigation of various categories of ancient environments and landscapes. Several questions remain unanswered, including 1) how to fill gaps in the documentation, 2) which methodologies and approaches should be adopted, 3) which outcomes are expected, and 4) how to transform ‘emptyscapes’, or ‘near-emptyscapes’, and ‘marginal landscapes’ into ‘revealed landscapes’.
Emptyscapes, paesaggi marginali e paesaggi rivelati(Siena, Santa Chiara LAB, 14-16 aprile 2025)
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KEYNOTE SPEAKER: Prof. ROBERT WITCHER (Durham University), Prof. HECTOR A. ORENGO (ICREA, Catalan Institute of Classical Archaeology).
COMITATO SCIENTIFICO: Giuseppe Ceraudo, Stefano Campana, Beatrice Fochetti, Davide Gangale Risoleo, Enrico Giorgi, Stephen Kay, Paolo Liverani, Maria Luisa Marchi, Giovanna Pizziolo, Stefania Quilici Gigli, Marcello Spanu, Jacopo Turchetto.
COMITATO ORGANIZZATORE: Benedetta Baleani (La Sapienza University of Rome), Giuseppe Prospero Cirigliano (IMT Lucca), Alessia Mandorlo (University of Salento), Elena Pomar (The British School at Rome/University of Pisa), Federico Ugolini (University of Siena).
Contatto: landscape6@archeolandscape.it
La sesta edizione di Landscape: una sintesi di elementi diacronici, si svolgerà a Siena dal 14 al 16 aprile 2025. L’iniziativa è realizzata in sinergia con la Consulta di Topografia Antica, l’Università di Siena, Dipartimento di Scienze Storiche e Beni Culturali, Il laboratorio LAP&T lab, il Comune di Siena e Il Santa Chiara lab.
L’indagine archeologica sui paesaggi è stata prevalentemente rivolta all’analisi e alla ricostruzione di quelle porzioni di territorio maggiormente visibili e accessibili, a scapito, talvolta, di altre aree, che possiamo definire "marginali", “periferiche”, o “liminali”. La preferenza verso lo studio di quei tipi di paesaggio che più facilmente si offrono alla ricerca, come le pianure e i siti di maggiori dimensioni, ha generato una discrepanza nella documentazione storico-archeologica. In alcuni casi, questo ha portato a un vero e proprio vuoto conoscitivo per altri tipi di paesaggio, quelli marginali. Ciò appare particolarmente evidente in contesti come, boschi, lagune, ambienti marittimi, montani o desertici, che per le loro caratteristiche intrinseche risultano più difficilmente indagabili. Stessa situazione si registra in aree dove l’accessibilità è limitata e il patrimonio storico-archeologico risulta in costante rischio a causa dei conflitti bellici. Tralasciare l'indagine di questi paesaggi significa sottrarre elementi fondamentali per la comprensione delle più ampie dinamiche storiche occorse nel passato. In tali contesti l'adozione di approcci integrati e multidisciplinari propri della topografia archeologica risulta essere il metodo più efficace per colmare tali lacune e favorire uno studio integrato tra le diverse tipologie di paesaggio. Rimangono aperte numerose questioni su come colmare i vuoti documentari, quali siano gli approcci metodologici da adottare e quali i risultati auspicabili, e in definitiva come trasformare gli emptyscapes e i paesaggi marginali in “paesaggi rivelati”.
Gli atti della prima edizione sono confluiti in un volume edito dalla BAR Publishing 2021.
Gli atti della seconda edizione sono confluiti in un volume edito da OSANNA Edizioni nel 2022
Ha avuto luogo a Lecce dal 25 al 26 maggio 2023, presso il Museo Castromediano. L’iniziativa è stata realizzata in sinergia con la Consulta di Topografia Antica, l’Università del Salento, il Laboratorio di Topografia Antica e Fotogrammetria, il supporto del Polo Biblio-Museale di Lecce.
All'organizzazione del convegno si sono uniti: Giulia D'Alessio, Stefano De Nisi, Cesare Felici, Stefania Pesce. Sono intervenuti in qualità di keyspeaker: Aurelio Burgio, Gianluca Cantoro, Cristina Corsi e Giuseppina Renda.
La curatela degli atti è in corso.
La quinta edizione è stata dedicata al tema: "Giustapposizioni e contaminazioni nelle ricerche interdisciplinari sul Paesaggio Antico".
Si è svolta a Padova e Borgoricco dal 23 al 24 maggio 2024 presso l'Università di Padova e il Museo della Centuriazione Romana di Borgoricco. L'iniziativa è stata supportata dall'Università di Padova (Dipartimento dei Beni Culturali, Archeologia, Storia dell'Arte del Cinema e della Musica), la Consulta di Topografia Antica, il Museo della Centuriazione Romana, il Comune di Borgoricco e l'Osservatorio locale per il paesaggio del Graticolato Romano.
Sono intervenuti come keyspeaker Carlo Citter (Università degli studi di Siena), Stefano Campana (Università degli Studi di Siena) e Wieke de Neef (Università di Bamberg).
L'organizzazione del convegno è stata curata da Giorgio Garatti, Andrea Giunto e Giulia Iadicicco.
Landscape in numeri
Cercando di riassumere in numeri quello che fin qui è stato fatto, possiamo ricordare che fin qui sono stati invitati 21 keynote speaker (provenienti da Università italiane e straniere); sono stati coinvolti 22 docenti e ricercatori – provenienti da varie Università italiane – in qualità di membri del Comitato Scientifico; hanno partecipato attivamente 6 Università italiane (Università di Pisa, Università di Foggia, Università di Bologna, Università del Salento, Università degli Studi di Padova, Università di Siena).
Dal 2019 ad oggi il progetto ha coinvolto in totale 17 persone nell’organizzazione delle quattro edizioni del convegno.
Tuttavia, il traguardo che riteniamo più importante è quello di aver accolto ben 207 contributi e di aver posto le basi per dare vita a una rete di contatti, che fin qui ha coinvolto 373 partecipanti, alcuni dei quali hanno anche avuto l’opportunità di pubblicare i risultati delle loro ricerche nei 3 volumi fin qui editi.
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